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- Album -

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Nuovo Stupore

 

Mauro Buttafava – Marta Sacchi            2014

Il progetto Nuovo stupore nasce dall'incontro di Mauro Buttafava, chitarrista e percussionista, e Marta Sacchi, clarinettista e sassofonista, entrambi autori di musica originale, che nel contesto creativo dell'associazione Artemista hanno trovato una sintonia inventiva e una sensibilità musicale comune, basate sull'ascolto e sulla narrazione sonora estemporanea. A partire infatti dalla composizione di musica per il teatro, il duo ha trovato una propria dimensione sensibile, fatta di storie non dette, che da atmosfere acustiche delicate si aprono a ipnotiche masse sonore composte di tessiture di loop che si costruiscono dal vivo intrisi di ricchezze timbriche e ritmiche.

La musica che ne nasce unisce in sé sapori world e popolari con incursioni jazz, elettroniche e contemporanee.

La regina - Mauro Buttafava - Marta Sacchi
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Lucis in fundo - Mauro Buttafava - Marta Sacchi
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Mauro Buttafava: chitarre, tastiere, percussioni

Marta Sacchi: clarinetti, sax, voce

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Alessandro Bono: pianoforte, elettronica, violoncello

Marco Fior: tromba

Massimo Pintori: batteria

Pueblo azul - Mauro Buttafava
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Fiesta de colores - Mauro Buttafava
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Note di Franco D'Andrea:

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"Le mie radici sono jazzistiche e, provenendo questa musica da una sintesi di contributi culturali africani, europei, americani, evidentemente sono nella condizione di poter apprezzare nuove sintesi musicali che stanno avvenendo o che potrebbero avvenire nel futuro. Uso il termine "sintesi" perché, a mio avviso, si tratta di un concetto diverso da quello di "contaminazione".

"Contaminazione", per me, evoca l'idea di un laboratorio di sperimentazione interculturale, mentre "sintesi" vuol dire il risultato artistico originale che si serve di un nuovo linguaggio, frutto di sperimentazioni precedenti.

Credo che quest'ultimo concetto si adatti meglio del primo a definire l'area in cui si inscrive questa importante opera discografica di Mauro Buttafava..

Questo giovane musicista, lavorando con una strumentazione molto ricca e con colori, ritmi, melodie, che testimoniano una ricerca che tiene conto di varie culture, riesce qui a dare l'idea di un linguaggio musicale coerente, compatto, personale.

Strumenti non temperati, provenienti da varie culture, suoni della natura e della vita quotidiana, strumenti di stampo europeo come chitarre acustiche, violoncelli, trombe, si uniscono realizzando un colore musicale variegato e allo stesso tempo coerente.

I semplici modi e le melodie usate nell'arco di questa lunga composizione fatta di tanti piccoli brani acquistano quindi un sapore del tutto inedito grazie ad una sapiente mistura di "temperato" e "non temperato". Una piacevolissima imprevedibilità timbrica ne è il risultato. Una dinamica usata con estrema attenzione e musicalità e una concezione ritmica raffinata danno l'ultimo importante tocco a questo affascinante panorama musicale."

Azul

 

Mauro Buttafava            2002

Azul, il colore di una storia accaduta in Brasile, alcuni anni fa:

in una discarica della città di Goiana, due uomini trovano in un tubo quello che a loro sembra un tesoro. Una polvere blu che, se cosparsa sulla pelle, fa brillare al buio, e per questo magica. Bambini e adulti giocano con la polvere ed il quartiere è in festa. Alcuni giorni a seguire, un medico scopre che si tratta di Cesio 137, un materiale radioattivo. Il "regalo" era arrivato, chissà come, dall'Europa. Più di cento persone sono rimaste contaminate ed alcune sono morte.

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Questa vicenda e lo spettacolo teatrale "La Pollera" di Gianluigi Gherzi, produzione Casa degli Alfieri, ad essa ispirato, sono il punto di partenza del progetto musicale Azul di Mauro Buttafava.

 

"La musica di Mauro, molti anni dopo, si è nutrita di questa storia.

Pensando che un giorno l'azzurro possa ritornare a essere cielo e non splendore radioattivo."

G. Gherzi

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Azul è un racconto musicale unico fatto di molti stili, in cui la ricchezza di colori è data dai numerosi strumenti musicali e dalle loro combinazioni, che si realizzano con metodi compositivi differenti. l'album riunisce diverse anime musicali del mondo: l'improvvisazione e i ritmi della musica sudamericana, già forma "meticcia" in cui si trovano le radici africana, indigena e coloniale, con la musica europea dall'elettronica alle strutture minimaliste, dal rigore classico all'improvvisazione jazz.

Una caratteristica di questo lavoro è quella di adattare il processo creativo e le tecniche di realizzazione di ogni brano al suo contenuto narrativo, al fine di raggiungere la maggior unità tra linguaggio e oggetto del racconto.

 

L'incontro-scontro tra Nord e Sud del mondo, che l'immagine profondamente emblematica di Azul rispecchia, viene reso musicalmente dall'accostamento di violoncello e berimbau, tromba e bottiglie, flauti e batteria, voce  e basi elettroniche, in una sintesi musicale che attraversa i linguaggi.

 

Federico Bassetti: flauti, bottiglie

Angelo Berardi: violino, rumori

Alberto Bolettieri: trombone

Mauro Buttafava: chitarre classica ed elettrica, berimbau, percussioni, shakers,, mbira, bombo, scacciapensieri messicano, ocarina, bottiglie, saùn, voce, anfora, quica

Ubaldo Chirizzi: violoncello

Daniele Cortese: basso fretless, basso double, shakers, bottiglie

Marco Fior: tromba

Giambattista Galli: voce, organetto da clown

Alberto Lo Gatto: basso double

Agostino Marino: susaphone

Gianni Marziliano: violoncello

Renata Mezenov Sa: voce, mandolino, arpa messicana, nanga, bottiglie

Painé: Scratch

Mauro Sansone: batteria

Gak Sato: elettronica ed effetti

Massimo Deriu: bottiglie

Milvys Lòpez: dialoghi cubani

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Cerchio Di Fate - Mauro Buttafava
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Per mondi segreti

 

Mauro Buttafava            1999

“In breve raggiunsero la piana erbosa, e cominciò la danza.”

James Stephens – La pentola dell'oro

 

La musica, nata per il teatro, racconta in questo album un incontro tra mondi lontani, tra magia e realtà. Fonte di ispirazione è stato il romanzo "La pentola dell'oro" di James Stephens, favola sapienziale in cui si incontrano e si scontrano uomini e creature fatate, spiriti e filosofi, divinità e polizia, un'allegoria del difficile connubio fra intelletto e istinto. Così il percorso musicale prende le strade impervie della contaminazione tra generi, che fa incontrare la sperimentazione timbrica di grandi strumenti di metallo autocostruiti con i colori dei canti medioevali celtici d'Irlanda, variando dal quartetto d'archi alle sonorità elettroniche dell'hip-hop, dalla world music sciamanica alla psichedelia. In questa reinterpretazione di immaginari evocata dalla visione del regista Gigi Gherzi, sono state determinanti le suggestioni delle immagini psichedeliche di Matteo Guarnaccia, i personaggi e i pupazzi del Teatro del Buratto.

An Anfa (La Tempesta) - Mauro Buttafava
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Mauro Buttafava: chitarre, andreofono, percussioni, balafon, mbira, quena, anfore, didjeridoo, campane, mandolino, Korg M3R, Korg X5-DR, Rhodes Seventhythree, Akai S2000

Gianni Marziliano: violoncello

Angelo Berardi: violino elettrificato

Fernanda Calati: voce

Federico Bassetti: flauto traverso, traverso peruviano

Giovanni Zerbi: sax soprano

Ubaldo Chirizzi: violoncello

Giambattista Galli: voce

DJ Mesta: scratch ed effetti

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Vera - Mauro Buttafava
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Tempo di giochi

 

Mauro Buttafava            1996

L'album, nato dalla coproduzione tra Mauro Buttafava e tre compagnie italiane (Quelli di Grock, Erica Giovannini, Teatro Città Murata), contiene le musiche di scena di tre spettacoli di teatro e danza che condividono una stessa poetica musicale ispirata alla tradizione popolare e alle sue radici medioevali.

Tempo di giochi rappresenta una prima tappa di lavoro sulla composizione di temi semplici e incisivi, che possano rimanere nella memoria dell'ascoltatore. Così la memoria emotiva si associa ad un ricordo musicale preciso, che, nello svolgersi di una narrazione, elabora e rigenera le emozioni che tornano con il tornare dei temi. Musica e teatro sono qui strettamente congiunti sia nella costruzione, che rispecchia i tre spettacoli per cui è nata, ma anche nella relazione tra gli elementi musicali e gli interventi parlati e cantati degli attori che si fondono quasi a creare un'unica drammaturgia. L'album è costruito su un rapporto di alternanza tra la freschezza dell'improvvisazione e la sintesi emotiva e narrativa dei temi, per arrivare alle elaborazioni compositive degli elementi esposti. La musica fonde in sé spunti diversi che toccano al contempo la musica popolare e quella colta, inventandosi un linguaggio "sporco, ma vivo" per quanto riguarda l'esecuzione.

Nel Frattempo, Non Mi Avranno - Mauro Buttafava
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Voci: Giuseppe Adduci; Eugenia Amisano; Daniele Braiucca; Stefano Bresciani; Alessandro Diliberto; Erica Giovannini; Elena Lolli; Stefano Orlandi

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Federico Bassetti: flauto traverso

Mauro Buttafava: chitarre, anfora, andreofono, voce, percussioni, timpano

Alberto Mari: flauti rinascimentali

Gianni Marziliano: violoncello

Rosa Pavone: violoncello

Mauro Sansone: batteria, percussioni

Julius Tamos: armonica cromatica

Giovanni Zerbi: sassofoni

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Vocal Ensemble XXI diretto da Andrea Raffanini

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brani sotto licenza SIAE n° 2000
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